Diario esteso
Diario Esteso
qui 1998
Era il 1998 e un giorno mi misi al computer e cominciai a scrivere a ruota libera. Così: [… “Il nome del medico di Silvana è A.M. della U.S.S.L di Ancona. Mi ha citato, inoltre, il nome di S. – assistente sociale e di un altro medico generico.
M.D. invece è il nome dell’infettivologa che vorrebbe seguire G. – se lui lo consentirà. Proprio oggi ho sentito G. che mi ha parlato della sua intenzione di prendere un appuntamento con M.D. – al quale lo accompagnerei. In tal senso, infatti, avevamo parlato i giorni scorsi Mi domando cosa potrà sortire.
La vita mi sta ponendo situazioni che chiedono di essere affrontate; se ne affronto una mi si para di fronte un’altra e devo guardare in faccia la realtà …[]La banalità di queste prime considerazioni, che vorrebbero essere la prefazione di un lungo racconto si spiegano forse – in parte – con la fiacchezza mentale che oggi mi è indotta dall’assunzione di un Aulin, ma non demordo comunque nel tentativo – l’ennesimo – di mettere per iscritto qualcuna, almeno delle innumerevoli idee che mi colgono durante il giorno, mentre sto camminando o lavando i piatti o altro
[…c’è una cosa di cui ho preso atto solo di recente e ciò è gravissimo: parte del mio stress è dovuto al fatto che durante il giorno faccio solo lavori di casa. Mi viene da ridere Per un sacco di anni ho creduto che mi avrebbe potuto bastare[…]
L’anno scorso – ormai è passato un anno dal luglio 1997 – ebbi la ventura di ‘girare’ una parte in un film “Tre Storie” con i registi Piergiorgio Gay e Roberto Sanpietro della Factory di Ermanno Olmi. E questa opportunità la ebbi dopo avere risposto all’invito contenuto in un manifesto di ediioni Rai, e dopo avere superato un regolare provino. Il risultato pare sia stato più che buono ma questa avventura ha avuto su di me l’impatto di un ciclone, se non di una disgrazia. Mi spiego meglio [… Proprio perché sapevo che sarei riuscita bene (continuando a recitare nb) sono scappata da successive opportunità di recitazione.
[… E’ ormai chiaro che da questa penna elettronica, oggi non uscirà niente di veramente notevole. Uno si siede al computer per produrre qualcosa di significativo e gli esce il “diario della propria vita” Proviamo con Ocalan. La vicenda del leader curdo, altresì capo del PKK, il movimento armato di lotta per la libertà del Kurdistan ha catapultato la nostra povera Italia all’attenzione europea, se non mondiale. Trovarsi, per il nostro governo, a dover reggere con dignità e fierezza la propria posizione di diniego alla Turchia e alle sue pretese di avere da noi “consegnato” Ocalan è una situazione delicata e nuova. Ed per me personalmente una occasione di fierezza. Non nascondo che è uno stato d’animo “nazionalistico” – come mi fa notare il mio F. Ma per me è così.
Per quanto riguarda Ocalan, gli sviluppi odierni consistono nel fatto che il suddetto leader ha indirizzato una lettera al papa per perorare la causa del suo popolo, nonché di tutti i popoli similmente oppressi e che il Vaticano afferma, per bocca di Navarro, di non avere ancora ricevuta suddetta lettera ma che certamente ormai la questione curda è divenuta un caso che l’Europa non può far finta di non vedere. D’Alema, in giro per l’Europa, per via dell’Internazionale socialista rilascia una importante intervista nella quale dichiara che l’atteggiamento della Turchia nei confronti dell’Italia è illegale e che, per quanto riguarda la questione curda, continua in una inaccettabile e sanguinosa repressione che viola tutti i diritti umani. Questa la dichiarazione ascoltata al Tg3 delle ore 14, di oggi 23 novembre 1998. “
Per quanto riguarda il modo in cui la stampa scritta tratta l’argomento, mi sembra di notare – almeno da “Repubblica” – la scelta di toni più allarmati rispetto a ieri e ai giorni scorsi, essendo presente un articolo di tutto rilevo che elenca i “crimini di Ocalan”.
La Juventus pare che non andrà domenica a giocare in Turchia; e mi pare opportuno, a questo punto. Se va avanti così, si arriva alla dichiarazione di guerra all’Italia da parte della Turchia […]